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S.Arcangelo: Convento di S.Maria Orsoleo

ORSOLEO







Il Complesso monastico di Santa Maria d'Orsoleo
sorge a cavallo tra il fiume Agri e il Sinni e si trova sulla mulattiera che congiungeva Sant'Arcangelo a Roccanova.
Le vicende storiche del monastero sono legate alla fondazione della basilica di cui è nota l'origine leggendaria. Dai documenti che riguardano la costruzione della chiesa e il toponimo Orsoleo si ricava che un certo Algio di Sant'Arcangelo vende per 200 ducati a Daniele Miles e al fratello Zaccaria prete un terreno "cum cripta sculpta" (con grotta scavata) per costruire una chiesa. La grotta, di cui si erano perse le tracce, è venuta alla luce, a seguito degli scavi di sistemazione e di restauro del complesso monastico, sotto il pavimento del lato est del monumento. La grotta, con volta a botte, successivamente sistemata con mattoni, è formata da tre ambienti. Nella grotta non si notano segni caratterizzanti un luogo di culto, salvo due piccole nicchie ben modellate ricavate all'interno del cellario. Ciò fa supporre che i monaci basiliani della zona, per riunirsi e pregare, utilizzavano la cappella di San Michele.
Interno_monasteroIl complesso monastico di Santa Maria d'Orsoleo fu costruito da Eligio II della Marra, principe di Stigliano e conte di Aliano nel 1474 su un'antica chiesa del XII secolo che venne inglobata nella costruzione. I segni dell'antica struttura si possono desumere osservando gli atti esterni posti in direzione Nord-Ovest che recano ancora affreschi del '400 e la nicchia, sul lato sinistro del nuovo tempio, che conteneva la statua lignea di Maria. Gli affreschi, distaccati e velinati nel 1973, furono depositati presso il Municipio di Sant'Arcangelo e successivamente restaurati a cura della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici della Basilicata. Narrano episodi dell'Antico Testamento, della vita di Cristo e della Vergine. Sono, inoltre, affrescati Storie di San Francesco, Santi e Sante dell'ordine francescano, il Trionfo della Morte e quello della Fede. Aggiunte e miglioramenti successivi resero più capiente e confortevole il monastero inaugurato in modo solenne nel 1673 dal Vescovo di San Severo, Monsignor Orazio Fortunato, originario di S. Arcangelo. Il convento divenne sede del Ministro Provinciale dei Frati Osservanti di Basilicata, casa di studio di filosofia con una ricca biblioteca. La costruzione del nuovo complesso monastico è avvolta da una leggenda riproposta in un quadro del pittore Michelangelo Scardaccione, (trafugato nel 1969). Raffigurava Eligio II della Marra che sulla sponda destra del fiume Agri, nel luogo dove fu poi edificato il palazzo del principe, affrontò il drago che si aggirava nella zona. Il principe, a cavallo di un destriero, impugnava una lancia per trafiggerlo. La Madonna di Orsoleo gli apparve infondendogli il coraggio necessario per sconfiggerlo. In segno di ringraziamento per l'aiuto ricevuto, fece edificare il convento. Le mascelle e le zanne del "drago" sono ancora appese al lato dell'altare. Altre leggende ancora riguardano la nascita del monastero dotato sin dalla sua fondazione di sufficienti mezzi finanziari e di altri beni.

IMG_6148_aNel monastero vi erano due cisterne (nel cortile del chiostro ed in quello della corte); una farmacia, un frantoio, una cantina, un mulino, un forno e una "nevera"(una sorta di anitco frigorifero) in mattoni. Era dotato anche di un oliveto, di vasche per l'allevamento dei pesci, di un orto con pozzo recintato da mura e di un bosco frequentato da numerosi animali.

A ricordo della ospitalità concessa a pellegrini e viandanti nei monasteri francescani sull'ingresso di una porta del complesso monastico di Santa Maria dell'Orsoleo si può ancora leggere "Foris non mansit peregrinus, ostium hoc viatori patuit instauratum 1836" (il pellegrino non rimase mai fuori; questo uscio fu aperto sempre al viandante che vi bussò, restaurato nel 1836). Con la soppressione degli ordini monastici nel 1861, iniziò il declino di Orsoleo le cui ultime notizie si riferiscono al 1898.

 

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